L’immaginazione
Maurizio Ferraris
il Mulino
Bologna 1996
8815052801; 8477745951; 9789752983731
Che cosa avviene nella nostra mente quando crediamo di pensare una immagine? E, inversamente, da quale pozzo, buio eppure pieno di ricordi, traiamo il monogramma che ci permette di riconoscere non solo un volto dimenticato, ma persino un’intonazione rauca o strascicata? E per quale forza, della mente o del corpo, la nostra voce resta la stessa negli anni, allo stesso modo che i tratti caratteristici di una scrittura si conservano, di norma, immutati? Insomma, da che cosa dipende che abbiamo delle immagini, delle tracce o dei codici che potranno poi valere come rappresentazione, richiamo mnemonico, significato logico? Senza l’immaginazione, come possibilità di ritenere la traccia anche in assenza della sensazione, nulla di tutto questo (sensibilità e intelletto, estetica e logica, immagine e significato) sarebbe possibile. Da Aristotele a Husserl, passando attraverso Cartesio, Locke, Leibniz, Kant, Hegel, e prima di diventare la vana malinconia di Madame Bovary, questa facoltà è stata forse il più grande oggetto della filosofia.
Indice
INTRODUZIONE. Immaginazione e fantasia, p. 7 – Estetica e logica, p. 13 – Immagine e traccia, p. 17 – Figli di un dio minore, p. 22I. ANTICHITÀ E MEDIO EVO. La luce e la tavola, p. 27 – La presenza e il fantasma, p. 36 – «Tutte le sensazioni sono vere», p. 41 – Iconoclastia e iconodulia, p. 43 – La forma come traccia dell’informe, p. 45 – Tecnica e mistica, p. 49 – L’analogo della ragione, p. 53 – Le tracce del futuro, p. 56
II. DALL’UMANESIMO AL BAROCCO. Domus phantasiae, p. 59 – Lupi impiccati e leoni crocifissi, p. 62 – L’ambiguità del «lumen naturale», p. 66 – Potenza e «imbecillitas» dell’immaginazione, p. 72 – Gassendi e Malebranche, p. 75 – Locke e Leibniz allo specchio, p. 78
III. IL SETTECENTO. «General Ideas», p. 85 – Avere occhio dopo Shaftesbury e Addison, p. 89 – Spirito e clima, p. 94 – «Questo al mio braccio impresso geroglifico», p. 97 – Vico e il monogramma , p. 101 – La parabola dell’estetica, p. 106
IV. OTTO E NOVECENTO. Schemi e tracce, p. 115 – Costruzione e filosofia, p. 124 – Bovarismo e nichilismo, p. 132 – Epilogo , p. 135
BIBLIOGRAFIA, p. 143
II. DALL’UMANESIMO AL BAROCCO. Domus phantasiae, p. 59 – Lupi impiccati e leoni crocifissi, p. 62 – L’ambiguità del «lumen naturale», p. 66 – Potenza e «imbecillitas» dell’immaginazione, p. 72 – Gassendi e Malebranche, p. 75 – Locke e Leibniz allo specchio, p. 78
III. IL SETTECENTO. «General Ideas», p. 85 – Avere occhio dopo Shaftesbury e Addison, p. 89 – Spirito e clima, p. 94 – «Questo al mio braccio impresso geroglifico», p. 97 – Vico e il monogramma , p. 101 – La parabola dell’estetica, p. 106
IV. OTTO E NOVECENTO. Schemi e tracce, p. 115 – Costruzione e filosofia, p. 124 – Bovarismo e nichilismo, p. 132 – Epilogo , p. 135
BIBLIOGRAFIA, p. 143
Recensioni
(le occorrenze contrassegnate con “*” rimandano alla risorsa elettronica)
- (*) L. Perissinotto, L’Indice, n. 11, 1996
- L. Grandi, Fondazione San Carlo
- (*) “Immaginazione”, La Nazione, 20 settembre 2008