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Pensiero in movimento, Pearson (forthcoming 2019)

 

Piano dell’opera:

 Pensiero in movimento Vol. 1 (tomi A + B), La filosofia dalle origini a Ockham.

 Pensiero in movimento Vol. 2 (tomi A + B), La filosofia dall’Umanesimo a Hegel.

 Pensiero in movimento Vol. 3 (tomi A + B), La filosofia da Schopenhauer ai dibattiti contemporanei.

 

Maurizio Ferraris presenta Pensiero in Movimento

 

 

Attualità

L’attualità. Quarant’anni fa mi sono laureato in filosofia all’Università di Torino, un’ottima facoltà con eccellenti maestri, però la situazione della disciplina non era affatto tranquillizzante. Era impossibile aprire una rivista con un minimo di ambizione senza leggere un articolo sulla morte della filosofia. Se aggiungiamo che nella sala lauree, a Torino, campeggiava il quadro che ritraeva Seneca suicida, quasi a simboleggiare le prospettive dei neolaureati, la situazione era tutt’altro che incoraggiante. Adesso non è più così, ed è curioso, perché se allora la filosofia appariva una cosa del passato, a maggior ragione dovrebbe apparire tale oggi, mentre – a sorpresa – sembra ringiovanita. Ma il mistero è solo apparente: proprio perché siamo più moderni, cioè disponiamo di una tecnica più sofisticata e viviamo in una società più complicata, abbiamo più bisogno di una conoscenza ampia e generale capace di orientarci nel mondo. È questa semplicissima intuizione che sta alla base del nostro racconto, che è anzitutto una avventura di idee, ossia dei modi in cui gli esseri umani hanno cercato di dar forma all’enorme varietà del reale.

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Racconto

Ho detto “racconto” perché è difficile fare filosofia senza la sua storia, anche se, proprio come la letteratura o la pittura, la filosofia è molto più che la sua storia. Probabilmente non è un caso che la prima storia della filosofia a nostra disposizione si trovi nella Metafisica di Aristotele, ossia in un testo che forse più di ogni altro ha contribuito a definirne l’identità disciplinare. Raccontare la storia della filosofia significa fare un inventario delle possibilità di filosofare, e dei temi (disparatissimi) su cui è lecito farlo.

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Epoche

Come si organizza un racconto? In due tempi, come i film? In cinque atti, come le tragedie? Noi abbiamo isolato tre grandi epoche.

La prima, che comprende gli antichi e i medioevali, è l’età della contemplazione. Malgrado le immense differenze che intercorrono nei secoli che separano Talete da Ockham, c’è modo di trovare un’unità, ed è il fatto che la conoscenza sia concepita come la contemplazione di una realtà data da sempre (nella visione greca) o creata (in quella cristiana). Il mondo è lì, ed è certo, e sta al filosofo descriverlo, spiegarlo, capirlo.

La seconda, che comprende i moderni, è l’età della costruzione. Se gli antichi si trovavano di fronte a un mondo dato e finito, se per i medioevali la creazione era un attributo divino, con i moderni si entra in un mondo molto più grande e imprevisto, nello spazio e nel tempo. Come dominarlo? Bisogna cambiare la prospettiva e partire dall’io, l’unico dato certo e indubitabile (io penso, io sono…) e poi, di lì, con l’aiuto del pensiero, ricostruire tutto il mondo, spiegando la natura attraverso la matematica, come propongono Descartes e Kant, e le azioni umane attraverso quella grande costruzione collettiva che è la storia, come propongono Vico e Hegel.

La terza, che è quella in cui in buona parte viviamo ancora, è l’età della decostruzione. Le scienze, ormai autonome, ci danno il sapere o almeno la speranza del sapere. Ma se invece che una speranza si trattasse di una illusione? E se la storia non fosse il racconto di una progressiva emancipazione, ma piuttosto il campo di una battaglia fra dominanti e dominati? E se l’io, ben lungi dall’essere trasparente a se stesso, fosse il mistero più grande che ci sia? Sono le domande che ci sono divenute familiari con Nietzsche, Marx, Freud.

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Geografie

Tutti i nomi che ho menzionato fino qui riflettono una geografia che non è possibile ignorare: la nostra narrazione pertanto è organizzata in grandi scenari geografici, perché un conto è vedere che cos’è il mondo sulle coste dell’Asia Minore quando nasce la filosofia e un altro conto è che cos’è il mondo in cui opera Cartesio, in cui opera Hegel, in cui opera Wittgenstein; Kant non avrebbe certo potuto scrivere la Critica della ragion pura a Cordoba nel XII secolo. Le geografie influiscono sulla storia del pensiero: fornire grandi scenari in cui collocare i filosofi aiuta a fissarli nella memoria e a contestualizzare i temi centrali che stanno alla base delle loro singole riflessioni.

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Concetti

Questa storia è fatta anzitutto di concetti, a partire dal concetto di “concetto”, quell’essenza che identifica qualcosa (sia essa una sedia, un castoro o un professore) senza essere alcunché di materiale. I concetti filosofici non sono sorti tutti insieme, ma sono stati elaborati poco alla volta. Quale concetto (o famiglia di concetti) emerge nel periodo preso in esame? Il fatto che per ogni sezione sia individuato un concetto, ad esempio essenza, dialettica, trascendentale, e che sia posto alla fine dei capitoli ha una doppia funzione: da una parte, quella di riepilogo teorico, dall’altra di ponte verso le parti tematiche. I concetti, per definizione, vanno al di là di coloro che li hanno concepiti. In questo senso, non hanno genere né nazionalità, sono fortunatamente e felicemente apolidi. Ed è in questa forma che abbiamo voluto, per quanto possibile, presentarli, facendone le parole chiave del nostro racconto.

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Vite

Dire questo non significa sostenere che il pensiero nasca come concetto. Lo diviene, attraverso un processo al cui inizio abbiamo anzitutto una persona, che ha avuto una certa vita, ha scritto certe opere, e ha elaborato certe teorie. Il racconto della filosofia è un movimentato romanzo di famiglia. Con colpi di scena e dispute infinite sulle eredità, buoni e cattivi, avventurieri, furfanti, santi (letteralmente). Per via di queste caratteristiche, ridurre i filosofi alle loro teorie è far loro un grave torto, soprattutto se si considera che ci sono filosofi, come Agostino, Rousseau o Nietzsche, i cui libri più belli sono le autobiografie. Ma anche in filosofi la cui vita è di gran lunga meno romantica e romanzesca resta che il loro pensiero trova le proprie motivazioni di fondo nel confronto con il racconto famigliare che li ha preceduti.

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Interviste ed esperimenti

I filosofi di cui si parla in un manuale sono in gran parte morti. Come riportarli in vita? O – più sensatamente, visto che non si tratta di sedute medianiche – come avvicinare a uno studente il pensiero di una persona che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere il suo bisnonno? Abbiamo fatto ricorso all’espediente delle interviste, delle conversazioni dopo cena, in cui mi prendo parecchie libertà, in particolare quella di dare torto o di suggerire che anche un grande filosofo può avere idee sbagliate, o che tali appaiono a noi, ora, dopo tanti secoli e con una diversa concezione della vita e della società.

Le idee, diversamente dai filosofi, non hanno il problema di essere riportate in vita, ma piuttosto quello di essere – se non sempre chiare e distinte – almeno vivide, non troppo opache e fumose. A questo scopo, abbiamo immaginato degli esperimenti. Con questo termine indichiamo tante cose, che vanno dal dialogo filosofico su un tema proposto e svolto secondo precise modalità, che aiuti a far capire l’attualità e le implicazioni di un pensiero, ai cosiddetti “esperimenti mentali” (come ci si sente a essere un pipistrello o, più semplicemente, a essere sospesi in aria senza percepire il proprio corpo?), fino a veri e propri esperimenti percettivi: quante volte ci hanno parlato dell’illusione del bastone che, immerso nell’acqua, sembra storto, mentre non lo è? Semplicissimo, e importante per capire che i sensi possono ingannare. Però magari se si mette il bastone nell’acqua, alla fine si capisce di cosa si tratta.

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Il Labont

Il gruppo che ha lavorato a questa storia della filosofia è il Centro di Ontologia dell’Università di Torino; questo significa avere collaborato con persone che lavorano insieme, condividono stili di scrittura e di ricerca, in certi casi anche da vent’anni. Spero che i lettori sentiranno questa comunanza di metodi e di prospettive, e apprezzeranno il risultato della collaborazione. Se sarà così, questo manuale sarà la macchina più bella fabbricata dal Laboratorio e, per quel che mi riguarda, quella di cui sono più orgoglioso.

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Per saperne di più

  • A ciascun volume è abbinato un Quaderno per le competenze filosofiche e per il nuovo esame di Stato, per allenare gradualmente alle competenze testuali, logiche, argomentative e con materiali in preparazione alla prima prova del nuovo esame di Stato.
  • Il progetto prevede anche un’edizione con volumetti CLIL Philosophy in English per ogni annualità.
  • Pensiero in movimento può essere completato con I concetti base della filosofia, tre volumi, uno per ogni annualità, con lezioni in carattere ad alta leggibilità (sintesi espositive anche audio e mappe concettuali) incentrate sui pensatori e sulle correnti filosofiche fondamentali.
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Autori

Maurizio Ferraris (responsabile scientifico)

Franco Chiarle

Marco Chiauzza

Alessandra Saccon

Ernesto C. Sferrazza Papa

Daniela Tagliafico

Enrico Terrone

Vera Tripodi

 

 

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Start@Unito

 

Con il Progetto start@unito, l’Università di Torino mette a disposizione degli studenti venti insegnamenti online, gratuiti e aperti, che possono essere seguiti frequentando la scuola la scuola e prima di iscriverti all’Università.

Il Progetto è stato realizzato dai Dipartimenti dell’Università di Torino con il contributo della Compagnia di San Paolo.

Gli insegnamenti riguardano discipline dei primi anni accademici di quasi tutti i corsi di studio dell’Ateneo – dalla fisica alla sociologia, dall’informatica all’antropologia culturale, dal diritto alle lingue, dalla matematica alla zoologia –  e sono pensati appositamente per chi deve avvicinarsi agli studi universitari; sono facilmente accessibili perché si trovano su una piattaforma multimediale dedicata.

Iscriversi è semplice e veloce: è possibile visitare la Vetrina del progetto, scegliere i corsi più vicini ai propri interessi, accedere in un clic con le credenziali social e dare subito inizio al nuovo percorso di studi.

Per seguire “Che cos’è la filosofia” cliccare qui.

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