L’identità degli indiscernibili in Leibniz - Francesco Martinello

L’identità degli indiscernibili in Leibniz

Francesco Martinello

AlboVersorio

2006

8889130148

Se diamo credito al motto no entity without identity (attribuibile a W.V.O. Quine), allora lo stabilire i criteri di identità per gli oggetti che riteniamo popolare il mondo diviene un momento fondamentale dell’ontologia . In questo contesto, l’insolita posizione del filosofo tedesco G.W. Leibniz – secondo cui l’identità di un particolare individuo è determinata da tutte le proprietà – è ancora rilevante. Tale tesi trova il suo fondamento nel principio dell’identità degli indiscernibili, ovvero nella tesi secondo la quale non è possibile che si diano due entità individuali distinte, ma identiche in tutti gli aspetti.
Quest’opera si presenta come un’indagine storico-teorica del problema degli indiscernibili negli scritti leibniziani. Essa indica gli aspetti della questione più importanti per il tema dell’individuazione, e cerca di chiarire il modo peculiare con il quale sono stati trattati da Leibniz, avvicinando il lettore ad alcune tesi fondamentali della sua dottrina. Questo lavoro può dunque interessare sia a chi voglia approfondire studi leibniziani – nel contesto sei quali l’argomento dell’individuazione è sempre uno dei più trattati – sia chi si occupi del problema più generale del ruolo dei criteri di identità in ontologia.

Indice

Abbreviazioni, p. 10
Premessa, p. 11
CAPITOLO I. L’IDENTITÀ DEGLI INDISCERNIBILI E LE PROPOSIZIONI IDENTICHE, p. 19
1. Il testo, p. 19; 2. Le premesse, p. 19; 2.1. La forma esemplare di verità è la proposizione identica, p. 19; 2.2 Tutte le verità sono riconducibili a identità, p. 21; 2.3 La verità consiste in una relazione tra concetti, p. 22; 3. Le conseguenze generali, p. 24; 3.1 La versione logica del principio di ragion sufficiente, p. 24; 3.2 Non vi sono denominazioni puramente estrinseche, p. 26; 4. L’argomento, p. 28; 4.1 Identità degli indiscernibili e ragion sufficiente, p. 28; 4.2 Identità degli indiscernibili e definizioni, p. 29; 4.3 Identità degli indiscernibili e concetti completi, p. 31

CAPITOLO II. L’IDENTITÀ DEGLI INDISCERNIBILI E LE SOSTANZE INDIVIDUALI, p. 35
1. Il testo, p. 35; 2. Le premesse, p. 36; 2.1 Dal soggetto d’azione al soggetto di predicazione, p. 36; 2.2 Definizioni nominali e reali, p. 39; 2.3 L’indagine sulla natura della predicazione, p. 43; 2.4 Ogni sostanza individuale ha un concetto completo, p. 44; 3. L’argomento, p. 47

CAPITOLO III. L’IDENTITÀ DEGLI INDISCERNIBILI E I CONCETTI COMPLETI, p. 51
1. Posizione del problema, p. 51; 2. Diverse versioni di concetto completo, p. 53; 2.1 Modello “composizionale”, p. 53; 2.2 Modello “funzionale”, p. 59; 3. Soggetti logici e soggetti ontologici, p. 64; 3.1 Essenza ed esistenza, p. 64; 3.2 Individui possibili e possibili individui, p. 66; 3.3 Esistenza e individuazione, p. 70

CAPITOLO IV. L’IDENTITÀ DEGLI INDISCERNIBILI E IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI, p. 76
1. Il testo, p. 76; 2. Le premesse, p. 77; 2.1 Il disaccordo sul principio di ragion sufficiente, p. 77; 2.2 Indiscernibili e spazio assoluto, p. 80; 2.3 Indiscernibili e libertà, p. 83; 3. L’argomento, p. 86; 3.1 Una versione contingente del principio, p. 86; 3.2 Una critica all’argomento leibniziano, p. 89; 3.3 Un nuovo esame delle premesse, p. 91; 3.4 Qual è l’argomento per l’identità degli indiscernibili presente nel carteggio con Clarke?, p. 95

CAPITOLO V. LE SMENTITE EMPIRICHE DELL’IDENTITÀ DEGLI INDISCERNIBILI, p. 103
1. Esposizione del problema, p. 103; 2. Discussione del problema, p. 104; 2.1 L’esperienza non conferma il principio di identità degli indiscernibili, p. 104; 2.2 L’esperienza non smentisce il principio di identità degli indiscernibili, p. 107; 3. L’identità degli indiscernibili e la meccanica quantistica, p. 110; 3.1 Fotoni indiscernibili, p. 110; 3.2 Quasi-individui o nessun individuo?, p. 112; 3.3 Identità degli indiscernibili e progresso scientifico, p. 113

Bibliografia, p. 117
Indice dei nomi, p. 124
Ringraziamenti, p. 125