L’altra estetica
Einaudi
Torino 2001
8806146025
Interrogando una tradizione che va dai classici agli scolastici e agli illuministi, passando per alchimisti, mistici e razionalisti, questa antologia – insieme didattica e critica, erudita e provocatoria – intende riportare alla luce un patrimonio sepolto e ridare voce alla prima definizione di una scienza del sentire: quali sono i rapporti tra vedere e pensare, tra corpo e mente, tra estetica e logica? Che cosa è un’anima? Gli angeli vedono meglio o peggio di noi? Che cos’è un fantasma? Domande, insieme, bizzarre e serissime, per i problemi filosofici che sollevano – e che riaffiorano oggi, morta l’estetica come filosofia dell’arte e caduta l’idea che la filosofia abbia a che fare solo con le parole, in campi disciplinari nuovi e nuovissimi: la psicologia della percezione, la fisica ingenua, l’ontologia applicata. È così che, come spesso accade, disseppellire un passato vecchio o vecchissimo significa – come si propone esplicitamente nell’ampio saggio introduttivo Maurizio Ferraris – indicare nuovi percorsi di ricerca, anche scientifica.
“L’esclusiva preoccupazione della filosofia novecentesca a favore del linguaggio ha contribuito a rimuovere l’interesse ontologico per la sensazione, la percezione, l’emotività. Ferraris ritiene che la sfera estetica sia una sfera qualitativa, cioè non sottomessa al primato della distinzione e della numerabilita. Ma il mondo della nuance è un fatto. Si tratta di una stratificazione anteriore, precedente le operazioni riflessive e tetiche della coscienza, che è immanente a ogni nostra esperienza. Ferraris costruisce un interessante apparato concettuale e storico-filosofico per penetrare nell’ “altra” estetica.” Clarence, On-line
Indice
Premessa di Maurizio Ferraris e Pietro Kobau, p. IX
MAURIZIO FERRARIS. ESTETICA SPERIMENTALE.
I. Filosofia dell’arte. 1. Von Lee International School of Aesthetics, p. 5 – 2. Una storia dell’estetica, p. 7 – 3. Un’altra storia, p. 10 – 4. Scetticismo, p. 13 – 5. Filosofia della storia, p. 18 – 6. Natura e cultura, p. 22
II. Estetica Leibniziana. 1. Gnoseologia inferior, p. 26 – 2. Chiarezza senza distinzione, p. 30 – 3. Qualità e quantità, p. 34 – 4. Vaghezza, p. 37 – 5. Esemplarità, p. 41 – 6. Teleologia, p. 46 – 7. Che cos’è un capolavoro?, p. 51 – 8. Che cosa non possono fare i computer, p. 52 – 9. Che cosa significa sentire?, p. 56
III. Fisica Ingenua. 1. Ontologia delle qualità terziarie, p. 59 – 2. Empirico e trascendentale, p. 63 – 3. Bisogna guardare nella macchina?, p. 67 – 4. Scienza e filosofia, p. 71 – 5. Quanto può essere ingenua la fisica ingenua?, p. 75
IV. Il presupposto della percezione. 1. Amleto e Polonio, p. 77 – 2. Sappiamo tutto della percezione?, p. 79 – 3. Perché dovrebbe importarci la percezione?, p. 81 – 4. Le apparenze ingannano, p. 87 – 5. Fenomeno e incompletezza, p. 91 – 6. Testimonianza, p. 95
V. Psicologia trascendentale. 1. Ottica e geometria, p. 97 – 2. L’iscrizione e l’anima, p. 102 – 3. Uno psichico che non è quello della psicologia, p.106
ALESSANDRA SACCON. L’ANIMA TRA FORMA E SOSTANZA. 1. Due modelli a confronto, p. 111 – 2. Dalla sostanzialità dell’anima alla scoperta della soggettività, p. 114 – 3. Beatitudine e conoscenza naturale di Dio, p. 116 – 4. La trasformazione del fondo dell’anima, p. 118
Antologia. Avicenna, dal Liber de anima, p. 125 – Alberto Magno, «Digressione in cui si spiega la vera causa e il modo dell’unione dell’intelletto agente con noi», p. 128 – Maximilien van der Sandt (Sandaeus), Pro Theologia mystica, voce «anima», p. 134
TONINO GRIFFERO. CORPI SPIRITUALI. 1. Introduzione, p. 149 – 2. Adamo come paradigma «estetico», p. 150 – 3. Magia dell’immaginazione, p. 151 – 4. La lingua originaria della signatura rerum, p. 154 – 5. Sensi spirituali ecognitio centralis, p. 156
Antologia. Paracelso, L’immaginazione, p. 160 – Jacob Böhme, La segnatura delle cose, p. 179 – Friedrich Christoph Oetinger, Conoscenza centrale, p. 191
PIETRO KOBAU. ESTETICA E LOGICA. 1. L’arte, o la tecnica, p. 209 – 2. Thomasius, l’arte di ragionare, p. 211 – 3. Leibniz, la chiarificazione analitica del dato estetico, p. 213 – 4. La tabula rasa sensibile (Locke, Cartesio), p. 215 – 5. Wolff e Baumgarten, ritorno sulla chiarezza, p. 217 – Epilogo, p. 220
Tavole.
Antologia. Christian Thomasius, Sui pregiudizi, p. 227 – Christian Wolff, La triplicità del sapere umano, p. 234 – Christian Wolff, Sull’immaginazione, p. 240 – Alexander Gottlieb Baurmgarten – Definizioni, p. 260
ALESSANDRO ARBO. L’OGGETTO SONORO.
Antologia. Jean Pierre de Crousaz, dal Traité du beau, p. 278 – Y. M. André, dallo Essai sur le beau, p. 284 – Pierre Estève, da L’Esprit des Beaux Arts ou Histoire raisonné du goút, p. 291 – J.-J. Rousseau, Dictionnaire de musique, articoli «Musique» e «Unité de melodie», p. 295
VALTER PINTO. LA LETTERATURA ARTISTICA.
Antologia. Giorgio Vasari, Le vite de’ piú eccellenti pittori scultori e architettori nelle redazioni del 1550 e 1568, p. 320 – Gian Paolo Lornazzo, Trattato dell’arte della pittura, scoltura et architettura, p. 326 – Gian Paolo Lomazzo,Idea del tempio della pittura, p. 328 – Giovan Battista Agucchi, «Trattato della pittura», p. 331 – Giovan Pietro Bellori, Le vite de’ pittori, scultori e architetti moderni, p. 343
Recensioni
- A. Massarenti, Il Sole 24 Ore, 25 marzo 2001
- I. Domanin, Clarence, 30 marzo 2001
- A. Ottobre, SWIF, ottobre 2001
- M. Massironi, L’Indice, “Altra da cosa?”, n. 12, 1° dicembre 2001
- F. Bollino, Studi di Estetica, n. 24, 2001