
Biologicamente sociali culturalmente individualisti
Mimesis
Milano 2012
9788857510965
Come è possibile che siamo tutti “uguali” eppure ciascuno è unico e irripetibile? Le soluzioni che la filosofia e le discipline sociali hanno tentato di dare a questo interrogativo trovano inaspettate e nuove risposte nelle scoperte che arrivano dalle neuroscienze e che dimostrano che sia il riduzionismo biologico che quello sociale e culturale sono privi di fondamento. Ancor prima di uscire dal ventre di una donna ciascuno di noi è in relazione con il mondo che lo circonda, e di conseguenza con gli altri esseri umani, e queste relazioni inconsapevoli modellano il carattere e contribuiscono a definire l’identità propria e altrui. Emulare, imitare, empatia, simpatia intenzionalità sono termini che da sempre fanno parte del bagaglio dei filosofi, ma alla luce di queste scoperte assumono nuovi e più ricchi significati, così come diventano prive di valore le distinzioni fra percezione e azione e fra agire e attribuire significato alle azioni stesse. Il continuo flusso fra esperienze e riflessione sulle esperienze ci modella e ci modifica, poiché “quando”, “dove”, “con chi” e “come” ciascun individuo trascorre il tempo della propria vita comporta trasformazioni e questo per effetto del fatto che involontariamente siamo sempre in “connessione” con altri, tanto che i comportamenti degli altri influenzano quel che noi siamo così come i nostri contribuiscono a definire l’identità altrui rendendoci così responsabili, al di là delle nostre intenzioni, verso gli altri individui e verso la società e la collettività di cui facciamo parte e di quella che lasciamo in eredità.
Rassegna stampa
- 04/01/2013, Il Venerdì di Repubblica, “Noi, altruisti per natura, egoisti per cultura“, di Marino Niola.