Lasciar tracce: documentalità e architettura. - Maurizio Ferraris

Lasciar tracce: documentalità e architettura.

Maurizio Ferraris

Mimesis

Milano 2012

9788857509907

Questo piccolo libro documenta una lectio magistralis tenuta da Maurizio Ferraris nel gennaio 2011 alla Facoltà di Architettura di Napoli ed il dibattito che ne seguì. Argomento centrale è il rapporto tra la sua teoria della Documentalità e l’Architettura ma il libro testimonia anche di un complessivo ragionamento sull’arte, sul design, sull’architettura e sulla memoria, e costituisce quindi un primo tratteggio di una teoria del documento/monumento sub speciæ architectura. Si tratta di uno di quei “casi fertili” in cui la filosofia e il filosofo – come ha rilevato Roberto Casati – si pongono delle domande su una certa disciplina cui la disciplina stessa non saprebbe rispondere con i soli propri mezzi e tali risposte possono consentire all’Architettura, antica disciplina, di progredire nelle sue specifiche ed autonome indagini sulla realtà e sul mondo. In questo senso potrebbe valere esemplarmente la nozione Heideggeriana di “apertura-di-un-mondo”, da intendersi come una luce (Lichtung) che rischiara i nessi fondamentali e continui tra la Theoria (Filosofia) e l’Arte (Architettura). Tutto questo in un’interpretazione “realista” e “fondata” della disciplina architettonica – con un punto di vista generalista contro ogni specialismo settoriale o meramente tecnicista – in cui innanzitutto esistono delle verità inemendabili, dei fatti che vanno prima riconosciuti e solo poi interpretati.

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